L'ho accertato clinicamente : sono intollerante agli intolleranti. DI qualunque razza, sesso, religione siano.
Se leggo la lettera di Dario Fo a Barilla, posso essere d'accordo o no, ma ne apprezzo il tono ( conoscendo il personaggio, sono anche stupito). Se leggo il commento di Roberto Vecchioni - "Barilla ? Un povero cretino" -, rispondo " Vecchioni ? Un cretino ricco".
Credo che possa rendere l'idea. Qualche tempo fa, sul blog descrissi la tenerezza provata nel vedere l'amore palesata di una coppia di ragazze ad Eurodisney, mentre facevano la fila, con le rispettive piccole, ad una giostra. Fui aggredito verbalmente da alcuni esponenti di un gruppo di FB nel quale ero stato iscritto e che non sapevo frequentato da integralisti (cattolici, in questo caso).
In un successivo post replicai, spiegando la mia (non)posizione sul tema : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/08/lamore-omosessuale-fa-ancora-tanta-paura.html. Naturalmente mi sono immediatamente cancellato dal gruppo (che non ho scelto. Non mi piacciono gli integralisti e gli infoiati ideologici. DI nessuna bandiera).
La penso come allora. Però, se milioni di persone continuano a credere che l'unica famiglia naturale sia quella composta da uomo e donna, lo potrnno ben dire o no ?
Se milioni di persone ( in realtà decine e decine, nel progressista occidente, che nel resto del mondo manco capiscono di che stiamo parlando, e sono 5 miliardi ) pensano che un bambino debba avere come genitori due soggetti di sesso diverso, lo potranno dire giusto ?
Se poi il legislatore, all'avanguardia e deciso a guidare la società verso forme ritenute più avanzate accetterà il rischio di fare leggi invise alla maggioranza degli elettori, è nel suo diritto e potere. Così come è quello dei secondi di non rieleggerlo alla tornata successiva.
"E il football signori. E' tutto qui", parafrasando il fantastico Tony D'Amato - Al Pacino di "Ogni maledetta domenica", dove alla parola football basterà sostituire "democrazia".
Se l'espressione di un diverso parere viene equiparata, come sento fare da più di qualcuno, ad una diversa forma di discriminazione e/o addirittura di violenza contro gli omosessuali, allora non ci siamo.
Perché è giusto evitare la dittatura della maggioranza (secondo l'ultima ricerca sul sesso in Italia, gay uomini e donne sono circa il 6% della popolazione, chi vuole può controllare la fonte : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/01/la-sessualita-degli-italiani-i-numeri.html) , ma certo non possiamo per questo arrivare all'estremo opposto.
Scenetta raccontata da Checco Zalone, in una intervista in vista dell'uscita del suo terzo film ( grande successo dei primi due) : Antonio Cassano , che è amico dell'attore, lo chiama al cellulare. Checco è occupato e risponde il vice regista, Gennaro Nunziante, con un semplice "pronto". "Uè ricchione !" esordisce allegro il calciatore . "No Antonio, sono Gennaro, il suo regista". Imperturbabile Cassano" E sì ricchione pure tu !!" .
Che facciamo, lo arrestiamo ?
Ecco l'aggiornamento di cronaca del Corsera, con le scuse di Guido Barilla, probabilmente convinto dai manager aziendali che è meglio farsi i fatti propri che dire quello che si pensa, che garbo e rispetto non bastano contro le scomuniche.
DOPO LE POLEMICHE SULLE FAMIGLIE GAY
L'appello di Fo a Barilla: «Rappresenti tutte
le famiglie». E l'imprenditore si scusa
Il premio Nobel ricorda lo stile del padre Pietro. Che chiede perdono, con un comunicato in italiano e in inglese
Guido Barilla (Imagoeconomica)
Non si fermano le polemiche sull'infelice uscita di Guido Barilla contro le famiglie gay.
Dario Fo gli ha lanciato un appello: «Il gruppo Barilla rappresenti
nelle prossime campagne pubblicitarie la famiglia nelle sue infinite e
meravigliose forme di questi nostri tempi». Un appello che arriva
tramite una lettera aperta in cui sottolinea come l'azienda rappresenti
l'Italia «nel nostro Paese e in tutto il mondo. Un'Italia che è fatta di
coppie di fatto, di famiglie allargate, di famiglie con genitori
omosessuali e transgender». «Oggi - scrive il premio Nobel - il nostro
Paese è fatto di tante famiglie unite solo dall'amore delle persone che
ne fanno parte». LE SCUSE E LA FOTO - Intanto, Barilla ha pubblicato sul suo sito una «foto di scuse». E ha diffuso un comunicato: «In Barilla, abbiamo cura di tutti, senza distinzioni di razza, religione, fede, sesso o orientamento sessuale». È l'incipit di una nota diffusa da Barilla Spa, che si conclude così: «A tutte le persone - amici, famiglie, dipendenti e partner commerciali - che si sono sentite toccate o offese, chiediamo sinceramente scusa». «È chiaro che ho molto da imparare dal dibattito in corso sull'evoluzione della famiglia: ho sentito le numerose reazioni in tutto il mondo alle mie parole che mi hanno rattristato e depresso» ha aggiunto nella versione in inglese del comunicato. «Non vedo l'ora di incontrare i gruppi che rappresentano nel modo migliore l'evoluzione della famiglia».
Nessun commento:
Posta un commento