Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
giovedì 30 giugno 2016
UNA DONNA MI SCRIVE : GLI UOMINI LO SANNO QUANDO E' NO !
L'altro giorno ho pubblicato il post https://ultimocamerlengo.blogspot.it/2016/06/e-violenza-sessuale-il-rapporto-nato.html che riportava la sentenza della Cassazione dove veniva corretta una decisione del Tribunale del Riesame nella quale era stata negata la sussistenza del reato di violenza sessuale in un caso piuttosto particolare. Più concretamente, la vicenda riguardava un rapporto iniziato consensualmente ma nel quale alla fine l'uomo aveva il suo orgasmo dentro la donna che invece era contraria a simile conclusione, non protetta e quindi a rischio di gravidanza.
La Cassazione, come detto, smentiva il Tribunale affermando che il consenso in qualunque momento dell'atto può essere ritirato, e da quel momento, se il partner non si adegua, commette violenza.
Leggendo quell'articolo, una carissima amica e lettrice, di cui conosco il drammatico trascorso, mi ha scritto una mail che ritengo utile e preziosa. Ben scritta, lucida, ancorché dolorosa, è una testimonianza che ritengo vada letta.
Ho stralciato alcune cose, per evitare una possibile - ancorché improbabile - identificazione, ma la sostanza è intatta :
Da tanto tempo evito accuratamente di leggere/ascoltare notizie di violenza sessuale. Non ti sarà difficile capire il perché. Quei pochi articoli che leggo, in genere, mi provocano una sensazione di fastidio già dal titolo, anche il tuo. Stefano un "no" è un NO. Sempre. Gli uomini sanno perfettamente quando il no è serio. Cambia il tono di voce, il volume della voce, è un no deciso ed inequivocabile. Cambia lo sguardo della donna, non sta flirtando, magari ha paura o è schifata o gli fa male. Quindi se l uomo continua è violenza. Non so quale sia la reazione giusta, quando un uomo non si ferma, so qual è stata la mia, ma anche li se urli non lo hai fatto abbastanza, se "lotti". Devi avere segni compatibili che lo dimostrino, se non lotti ,perché ti sei pietrificata dallo schifo e dalla paura, allora potevi essere consenziente...e poi com'eri vestita e perché i vestiti non erano strappati e perché lo erano troppo....guarda io ringrazio ogni giorno Dio di aver preso la decisione di tacere!
Un no deve sempre essere ascoltato. credimi gli uomini sanno distinguere un no/si da un NO/NO è che ad alcuni non gliene frega niente.
L'orgasmo va condiviso alla stessa maniera. Non puoi avere un orgasmo dentro di me se sai che non uso precauzioni e non puoi averlo se non lo sai. Quindi se io in quel momento ti dico no tu uomo devi fermarti. Senza se e ma e però. IO corro il rischio di dover affrontare un aborto e devo poter decidere che no, non lo voglio affrontare. E SI, vale anche per tutte quelle donne che mentono sulla pillola, diaframma o spirale. Andrebbero condannate anche loro.
Se un uomo un figlio non lo vuole il NO è NO.
Io le ho risposto
Sono assolutamente d'accordo con te che è semplice distinguere un no che fa parte di una sorta di gioco delle parti da un rifiuto. E sono pure d'accordo con te, e con i giudici della Cassazione, sul fatto che in qualunque momento il no può arrivare e deve essere rispettato. In caso contrario, dall'attimo successivo in poi, siamo nella violenza.
Quello che mi interessava sottolineare è che, se per violenza si intende anche quella volta a ignorare la tua volontà, ancorché senza esercitare una coercizione fisica, come nel caso del rapporto consenziente in cui però io proditoriamente ti vengo dentro oppure, all'opposto, ti mento sul fatto di aver preso contraccettivi o non ti avverto di averli sospesi, anche le donne vi possono incorrere. Chissà se si vedrà mai un caso del genere nella aule di un Tribunale...
Più delicato il capitolo PROVA. Io capisco perfettamente quello che tu dici, anche se non sono del tutto sicuro che la tua decisione di non denunciare sia stata la migliore, dal punto di vista del rapporto costi-benefici. L'hai pagata carissima, perché vedi, forse tu non lo hai capito ma io sì : c'è una Maria ( nome di fantasia ndC) che ci ha messo tempo, tanto (troppo), a perdonarsi NON il fatto di aver subito (sicuramente c'è anche quella componente, però più irrazionale, più contrastabile con il ragionamento), ma di NON AVER PUNITO, o almeno cercato di farlo (e questo invece è un fatto obiettivo).
Lo penso e l'ho scritto : può accadere che sia difficile dare dimostrazione di una violenza subita, perché la donna, terrorizzata, rimane inerte, non si ribella, e così i segni esteriori, quali vestiti strappati, lividi, segni di una penetrazione violenta, non risultano. Purtroppo, questa è la mia convinzione, la legge si deve fermare di fronte all'assenza di una prova accettabile che suffraghi la denuncia della vittima. Perché purtroppo, e lo sai, per averlo (anche avermi...) letto, ci sono donne che mentono su questo. A volte è per vendetta nei confronti di un uomo che ti lascia, o ti ha ingannato su una storia che confidavi stesse nascendo e invece era finzione per... A volte, è capitato pure questo, le denunce calunniose furono dovute a nascondere rapporti occasionali di una sera, consenzienti, di cui poi ci si è pentite, e per giustificarli, in ospedale prima ( controllo anti HIV) e in famiglia poi, ci si inventa una violenza subita. Sono casi rari, vero, ma è anche raro che una violenza sessuale non lasci alcuna traccia visibile esteriore.
Quindi no, mi dispiace, ma non basta la vostra parola di vittime.
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