Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
martedì 30 gennaio 2018
LE RIFORME PER UN CALCIO PIU' SPORTIVO
Domenica ho visto il quinto set della finale dello slam australiano di tennis, vinta dal mitico Federer (tutti lo chiamano Roger, come se fossero parenti...) e ho rivisto all'opera l'occhio di falco, vale a dire la verifica computerizzata del punto in cui cade la pallina.
Funziona, come del resto funziona nel calcio controllare se la palla ha varcato la linea di goal.
Però non è solo questo.
Il punto nevralgico è che nel tennis sono i GIOCATORI a chiedere la verifica, ritenendo che giudice di linea e/o di sedia si siano sbagliati.
Lo possono fare limitatamente - se no sarebbero potenzialmente infinite le interruzioni, utilizzate anche solo per spezzare il ritmo di un avversario in fase positiva - , due o tre volte (dipende dai tornei) a set, però se il giocatore ha ragione, e il giudice ha sbagliato la chiamata, il bonus non viene intaccato.
Perfetto, e infatti funziona.
Da un po' chiedo di applicarlo al calcio e al VAR.
E' ormai palese che la principale polemica che accompagna la novità è la discrezionalità degli arbitri - per i tifosi sempre sospetta ! - nel decidere quando ricorrere al controllo elettronico.
Secondo le statistiche, le decisioni prese dopo il VAR sono corrette in oltre il 90% dei casi ( e ti credo, falli sbagliare pure con la moviola !!??), e quindi da questo punto di vista il miglioramento è indiscutibile e non rinunciabile.
Il problema quindi è la scelta dell'arbitro di fare o no il controllo sulla base della sua convinzione.
Ecco, leviamo 'sta cosa.
Due volte a tempo, il capitano o l'allenatore - che si rivolgerà al quarto uomo che avvertirà l'arbitro - della squadra che ritenga che il direttore di gara non abbia ben valutato uno degli episodi cruciali di un match di calcio (rigore, fuorigioco, espulsione) , potrà chiedere la verifica : fine dei sospetti.
Anche qui, se la richiesta si rivela opportuna, e quindi l'arbitro aveva sbagliato, il bonus resta intatto.
Sembra l'uovo di colombo, e finalmente sento qualche allenatore di serie A che lo propone.
Siccome non vedo controindicazioni, se non la lesa maestà alla classe arbitrale - già molto offesa così...- anche a me, che detesto i complottisti, verrà di pensare male...
Altra riforma che propugno da tempo : la sostituzione del giocatore espulso.
Solo nel calcio è previsto in modo sistemico che una delle due squadre possa giocare in inferiorità numerica fino alla fine della partita. In altri sport ci sono le espulsioni a tempo, e dopo un certo numero di falli quel giocatore non potrà più rientrare, MA ne entrerà un altro al posto suo.
Deve proprio esserci una squadra addestrata nel bronx perché si arrivi ad un numero di espulsioni che non consentano la sostituzione.
Nel calcio no, bastano due cartellini gialli (e non è così difficile, alla velocità e al ritmo odierni rimediarli) e sei fuori, e i tuoi restano in dieci.
Anche in nove, come sabato il Chievo Verona.
A parte la palese ingiustizia, dal punto di vista sportivo - ai tifosi però sta cosa piace un sacco... - ma in questo modo si falsa proprio una gara.
Non c'è controprova, ma da quello che s'era visto fino a quel momento, la Juve poteva giocare altri tre giorni a Verona e non avrebbe segnato.
Nemmeno l'uomo in più sembrava bastare, ce ne sono voluti due.
Ora, capiamoci. Le espulsioni a termini di regolamento erano giuste, e quindi niente rubentus, come amano chiamare la signora i suoi detrattori.
Resta che la regola sia sbagliata.
I giocatori fallosi e peggio violenti vanno puniti ! E chi dice il contrario ? Anzi, secondo me gli arbitri, quando non avranno più il timore - assolutamente fondato , di penalizzare una squadra ammonendo o espellendo, saranno più tranquilli nel sanzionare severamente episodi di eccessiva fallosità. Il calciatore quindi dovrà stare attento, se vuole finire la gara. Quanto alla sanzione alla squadra, comunque vedere uscire un titolare, espulso, sarà penalizzante anche per il team, che potrà si sostituirlo ma con uno della panchina.
Insomma, le partite si giocano 11 contro 11, e le partite devono essere regolari anche - soprattutto - sul piano sportivo.
Comprendo che per i tifosi questo non è del tutto comprensibile, però avvicinare di più il gioco del calcio allo sport in generale non può essere una cattiva cosa.
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